Corte di Cassazione, sez. I Penale, sentenza n. 30012/20; depositata il 29 ottobre
Citofona improvvisamente e in modo prolungato e priva di motivazioni, in piena notte, per dare fastidio alla vicina di casa.
Legittima la condanna per molestie.
Scenario della vicenda è un palazzo di Roma.
Protagonista in negativo è un uomo che prende di mira la vicina di casa e le dà fastidio in piena notte, facendo suonare all’improvviso il citofono relativo al suo appartamento.
L’autore del gesto viene condannato alla pena di 300 euro di ammenda, in quanto riconosciuto colpevole del reato di molestie nei confronti della vicina di casa, avendo egli «suonato il campanello della porta di ingresso dell’abitazione della donna in piena notte» in due diverse occasioni.
Per determinare la pena, comunque, i Giudici di merito hanno osservato che «le condotte sono ormai cessate, avendo l’imputato trasferito la propria abitazione» e hanno sottolineato «l’occasionalità della condotta». Ecco spiegata la decisione di optare per una sanzione solo pecuniaria.
Inutile il ricorso proposto in Cassazione. Per i Giudici del Palazzaccio, difatti, è definitiva la condanna per le molestie realizzate nei confronti della vicina di casa.