Il rifiuto dell’iscrizione comporta uno stigma sociale e la lesione della pari dignità sociale (C. Cost. 186/2020)
È costituzionalmente illegittimo l’articolo del “decreto sicurezza” (art. 13 d.l. 113/2018) che esclude i richiedenti asilo dall’iscrizione anagrafica. In tal modo, infatti, si realizza un trattamento differenziato, irragionevole e deteriore per una categoria di stranieri – i richiedenti asilo – che dimorano abitualmente sul territorio dello Stato.
La Corte Costituzionale, con la sentenza del 31 luglio 2020 n. 186 (testo in calce), ravvisa una duplice violazione dell’art. 3 Cost.; da una parte, la norma censurata contraddice la ratio del decreto in cui è inserita, in quanto anziché aumentare il livello di sicurezza lo diminuisce; dall’altra, introduce un trattamento differenziato per una specifica categoria di stranieri comportando la violazione della pari dignità sociale.